Appena si sbarca nell’arcipelago di Zanzibar, un profumo di spezie, corallo e legno vecchio ci avvolge. Questa isola sembra sfuggita dai tempi antichi, si distende languidamente tra cielo e mare, a metà strada tra Oriente e Africa. Se Zanzibar è sinonimo di spiagge splendenti, palme e laghi turchesi, è anche un luogo di incontro, storia e scoperte. Ecco alcuni consigli affinché il vostro viaggio sull’isola sia indimenticabile.
Organizzate il vostro viaggio a Zanzibar: dalla prenotazione alle attività #
A Zanzibar, non serve correre. Prenotate i vostri biglietti aerei con largo anticipo, poiché l’arcipelago non si scopre su un colpo di testa, si deve anticipare come una promessa mantenuta. Se trovate un volo diretto, affrettatevi! Altrimenti, lasciatevi trasportare fino a Dar es Salaam e raggiungete Zanzibar via mare: il ferry svela l’isola poco a poco, tra il sale e i richiami degli uccelli. Questi dettagli sono già l’inizio del viaggio. Prima ancora di partire, affidate il vostro progetto di soggiorno a specialisti. Solo degli esperti in destinazioni d’eccezione possono infatti organizzare viaggi a Zanzibar a regola d’arte.
Zanzibar si attraversa al proprio ritmo, e per comprenderla non esitate ad esplorare tutti i suoi volti: prima quello di Stone Town, la città antica, cuore pulsante degli scambi di spezie e racconti millenari, dove ogni porta intagliata cela un mondo. Poi quello delle spiagge di sabbia bianca e delle isolette che galleggiano su un lago turchese. Infine quello delle foreste di Jozani, dove si annidano le scimmie colobo rosse, il cui pelame ricorda le foglie rosseggianti dei villaggi all’estremità del mondo.
Per quanto riguarda la salute, la prudenza è d’obbligo: consultate le raccomandazioni sulle vaccinazioni e non sottovalutate le zanzare, questi compagni indesiderati dei tropici. Il visto è una formalità che può essere risolta all’aeroporto. Una volta assicurati tutti questi dettagli, siete pronti per il viaggio, quello vero.
Selezionate gli alloggi adatti ai vostri desideri #
Zanzibar non si limita a offrirvi hotel, vi propone rifugi. Se siete sognatori in cerca di immensità, dirigetevi a nord, dove Nungwi e Kendwa vi invitano a tramonti che incendiano l’orizzonte. In quei momenti, il mondo si spegne per far spazio al soffio delle onde. Qui, le notti sono fatte per sentire il mare, la pelle ancora calda delle ore di luce.
A Stone Town, le anime di un tempo vi aspettano all’angolo delle stradine. Scegliete un riad o una casa di ospiti, dove la pietra conserva la memoria delle generazioni passate. La città è sia dura che accogliente, e ogni muro è pronto a sussurrare le storie dei sultani, dei mercanti e degli schiavi che hanno forgiato questo luogo unico.
A sud, Jambiani e Paje costeggiano la foresta di Jozani e offrono lodge più discreti, spesso ecologici, per i viaggiatori che amano perdersi tra mare e natura. Prenotate il vostro alloggio con largo anticipo, poiché l’isola è amata, forse troppo, ma ama ancora coloro che vengono umilmente, pronti a scoprirla senza fretta.
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Consigli per facilitare i vostri spostamenti sull’isola #
Attraversare Zanzibar significa accettare di seguire strade antiche e capricciose. Noleggiate un’auto per avere un vero senso di libertà, ma tenete presente che avrete bisogno di un permesso zanzibarita temporaneo oltre al permesso internazionale. E soprattutto, fate attenzione: le strade qui sono bordate di vita. Vedrete bambini giocare sul ciglio della strada, ma anche capre e asini attraversare senza fretta.
Per le brevi distanze, ci sono i taxi. Non esitate a contrattare! E se volete sentire l’isola da vicino, prendete un dala-dala, questo minibus dal comfort spartano, che racconta l’anima dell’isola meglio di qualsiasi guida. In un dala-dala, si respira con il battito di Zanzibar, i suoi colori, il suo calore, la sua polvere, la vita che si affolla e si riversa.
Godetevi le escursioni e le attività locali #
Non si viene a Zanzibar senza respirare l’ampio orizzonte, senza sentire il richiamo del grande blu. Optate per il grande classico: il safari blu. Durante questa giornata di esplorazione da isola a isola, vi tufferete in laghi trasparenti, approderete su spiagge segrete e assaggerete grigliate di pesce e frutti di mare sotto le palme, come se il tempo non fosse mai esistito. Non vivete questa esperienza come un turista, ma come un esploratore, affinché onoriate i luoghi e sentiate ciò che l’isola sussurra ancora ai navigatori di un tempo.
Partite per esplorare la foresta di Jozani, questo santuario dove vivono colobi rossi, scimmie endemiche e rare, dallo sguardo franco e curioso. Il viaggiatore si infiltra lì con rispetto, attento al minimo fruscio delle foglie. Zanzibar non ha leoni né bestie feroci: la natura qui è antica e pacifica, si offre in silenzio e in fruscii.
Un’altra attività da non perdere è la visita delle piantagioni di spezie. Pepe, cannella, vaniglia, chiodi di garofano… ogni profumo racconta una parte della storia dell’isola, un passato di essenze e commercio, e soprattutto, il ricordo di un mondo dove si scambiava l’essenza delle piante come si scambiavano i racconti di viaggio. Questo momento è un incontro, approfittatene appieno.
Quando scende la sera, prendete posto su un dhow, questa barca a vela che galleggia dolcemente al vento al tramonto. Sull’acqua, mentre il cielo si infiamma, Zanzibar diventa un’isola fuori dal tempo, un ricordo che si scolpisce nel profondo di noi stessi.
Scegliete il momento migliore per visitare Zanzibar #
Ancora una volta, ascoltate gli esperti! Zanzibar si svela meglio tra giugno e ottobre, quando le giornate sono secche e chiare. È il momento in cui il sole è dolce e i colori si estendono con splendore, senza l’ombra delle nuvole. Da marzo a maggio, le piogge bersagliano l’isola e trasformano i sentieri in torrenti. Zanzibar diventa allora dura e segreta. Per chi sa ascoltare la terra e il cielo, ogni stagione dice qualcosa dell’isola, ma per esplorare le meraviglie senza vincoli, la stagione secca rimane la migliore.
Notate che a luglio, Stone Town diventa il cuore pulsante del Festival internazionale del film di Zanzibar. Registi di tutto il mondo, artisti e avventurieri di ogni provenienza si incontrano qui. Passano dal calore delle sale cinematografiche ai tramonti sulle terrazze della città vecchia, tra film e palme. Gli spettatori di questo evento lo apprezzano per l’impressione che lascia: che il mondo intero ha deciso di ritrovarsi qui, tra Africa e oceano.
Zanzibar non è una tappa. È una terra dove ci si perde per ritrovarsi meglio, un luogo dove si lascia un pezzo di sé, e da cui si parte inevitabilmente cambiati.