IN BREVE
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L’estate nera del turismo in Corsica solleva interrogativi cruciali sul futuro di quest’isola ambita. Con dati allarmanti sulla frequentazione e preoccupazioni crescenti riguardo all’impatto ambientale, il quadro si delinea in modo preoccupante. I tumultu legati alla sovrappopolazione estiva, agli incendi boschivi e alla pressione sulle risorse locali gettano il settore in una crisi senza precedenti. Questa constatazione, intrisa di angoscia, ci porta a chiederci: siamo davvero sull’orlo della catastrofe, o ci sono piste di riflessione e azione per riportare questo percorso verso un turismo più sostenibile ed equilibrato?
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Ondata di affluenza: un bilancio allarmante #
In questo metà della stagione estiva, l’ombra di una crisi senza precedenti aleggia sul turismo insulare in Corsica. Le testimonianze degli operatori locali, come quelle dei ristoratori e degli albergatori, segnalano una frequentazione in calo, che continua ad amplificarsi. A Zonza, questo piccolo villaggio dell’Alta Rocca, una commerciante esprime preoccupazione per la situazione: «Sembra che l’alta stagione non sia mai iniziata, è come se fossimo a giugno.» Questo sentimento si ripete in tutta l’isola, dove si constata una significativa diminuzione della clientela turistica.
Dati alla mano: calo degli arrivi #
I numeri parlano da soli. Secondo la camera di commercio e industria della Corsica, le statistiche rivelano una diminuzione del 10 % dei passeggeri negli aeroporti corsi a luglio, rispetto all’anno precedente. Sul fronte marittimo, la diminuzione è meno marcata, ma rimane preoccupante. La tendenza si colloca in una serie di cali, evidenziando una crescente mancanza di attrattiva della regione rispetto ad altre destinazioni mediterranee, come sottolinea Francis Berfini, albergatore a Poggio-Mezzana.
Il costo dei trasporti: un freno principale #
I professionisti del settore puntano il dito contro il prezzo elevato dei trasporti come principale ostacolo all’attrattività della Corsica. Una madre di famiglia testimonia: «Abbiamo speso 1.350 euro per tre andata e ritorno in aereo, un budget consistente che limita il nostro budget per le vacanze.» Questa constatazione è ancor più amara poiché le tariffe sono aumentate considerevolmente rispetto al 2019.
Aumento del costo della vita: una realtà difficile #
Oltre ai trasporti, è essenziale considerare il costo della vita in Corsica, che è superiore del 7 % rispetto al continente secondo l’Insee. I vacanzieri si trovano in una posizione di forza per aggiustare le loro spese di fronte a prezzi inaccessibili. Le attività ricreative e i pasti hanno un costo che può rapidamente diventare proibitivo. Marie e David, una coppia in vacanza, confermano: «Siamo molto attenti con i soldi, perché tutto è caro qui.»
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Un settore in mutazione: l’essor dell’alloggio alternativo #
Un altro fenomeno che impatta il settore è l’aumento dei meublé di turismo. L’aumento del 48 % in quattro anni di queste locazioni non professionali porta a una concorrenza sleale per gli operatori tradizionali dell’alloggio. César Filippi, presidente del raggruppamento delle ospitalità e ristorazioni, testimonia la situazione drammatica nel suo stabilimento: «Abbiamo solo il 30 % delle prenotazioni per la fine di agosto, è allarmante.»
Misure d’emergenza: salvare la stagione? #
Di fronte a questa decrescita, sono stati messi in atto sforzi per dinamizzare la frequentazione. Sono state proposte promozioni fino al 30 % sui biglietti aerei per chi prenota pacchetti che includono un volo e un alloggio classico. Tuttavia, queste iniziative sembrano non essere sufficienti per invertire la tendenza preoccupante di questa stagione estiva.
Verso un futuro incerto? #
Le speranze rimangono intatte per la fine dell’estate, ma si alzano voci per far presente una situazione a brevissimo termine allarmante. «Probabilmente andiamo verso liquidazioni e un rientro scolastico delle più difficili per il settore», prevede César Filippi. Le paure di una catastrofe economica per il turismo in Corsica si materializzano giorno dopo giorno, lasciando presagire una radicale riconfigurazione di questo settore vitale per l’isola.