IN BREVE
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La stagione delle nuotate si avvicina, ma non tutte le spiagge francesi offrono la stessa promessa di freschezza! L’ultimo rapporto di Acqua & Fiumi della Bretagna viene a seminare dubbi sui nostri desideri di tuffo, rivelando che non meno di 83 spiagge sono ora chiaramente classificate “da evitare” nel 2025. Dopo un’estate 2024 segnata da precipitazioni record e un trattamento insufficiente, è difficile comportarsi da sirene senza rischiare una brutta sorpresa. Quindi, prima di indossare il vostro costume più bello, prendetevi il tempo di scoprire quali aree mostreranno quel rosso scarlatto sulla mappa delle acque pulite.
La stagione estiva si avvicina e, con essa, il sogno di nuotate rinfrescanti sulle coste dell’Atlantico, del Mediterraneo o della Manica. Ma attenzione: secondo il recente rapporto di Acqua & Fiumi della Bretagna, la qualità dell’acqua si deteriora e 83 spiagge francesi sono ora classificate “da evitare” nel 2025! Questo articolo vi immerge nei risultati, spiega le ragioni di questo aumento dell’inquinamento, dettaglia la metodologia della classificazione e vi guida per prepararvi al meglio per le vostre prossime vacanze… o, al contrario, scegliere di evitare certe destinazioni.
Un triste record: 83 spiagge francesi vedono il loro punteggio scendere nella categoria “da evitare”. L’allerta è stata lanciata dall’associazione Acqua & Fiumi della Bretagna che ha appena pubblicato, l’8 aprile 2025, un rapporto preoccupante sulla qualità delle acque di balneazione per l’anno a venire. Nel 2024, le spiagge “da evitare” erano 80; il limite è stato ora superato. Se le spiagge “raccomandate” rimangono maggioritarie, il loro numero scende per la prima volta sotto la soglia delle 600, a 593 siti (contro 690 l’anno precedente).
Questo declino non è passato inosservato, poiché molti vacanzieri speravano che la tendenza si invertisse con il ritorno di un’estate più clemente. Tuttavia, è proprio l’effetto opposto che si è verificato. Sognavate sabbia fine e acqua limpida? È meglio consultare la mappa interattiva su labelleplage.fr prima di prenotare il vostro soggiorno balneare. Le brutte sorprese rischiano altrimenti di rovinare le vostre vacanze, come quelle che figurano in questa selezione di destinazioni da evitare nel 2025.
Un’estate 2024 sotto la pioggia: il cocktail ideale per la contaminazione delle spiagge francesi
Ma come spiegare questo aumento del numero di spiagge inquinate? Il rapporto di Acqua & Fiumi della Bretagna punta il dito sulle condizioni meteorologiche eccezionali dell’estate 2024. Tra acquazzoni, tempeste ripetute e ruscellamenti massicci, il lavaggio dei terreni agricoli si è accentuato. Risultato: pesticidi, fertilizzanti e altri residui hanno raggiunto i fiumi, poi l’oceano, passando attraverso sistemi di trattamento già sovraccarichi. Ad ogni acquazzone, la qualità dell’acqua si è deteriorata, aumentando il numero di prelievi di qualità media… o francamente scadente.
Oltre a questo fenomeno meteorologico, le infrastrutture obsolete non hanno retto in tutte le aree, aggravando la situazione su alcuni litorali. La situazione non è più rosea neppure nelle regioni d’oltremare, dove vengono affrontati problemi specifici in dossier come Guadalupa, che presenta anche sfide per il turismo di lusso (per saperne di più).
Un metodo di classificazione più accessibile per il grande pubblico
Impossibile decifrare questo allerta senza capire come Acqua & Fiumi della Bretagna analizza lo stato delle nostre coste. Addio al gergo tecnocratico delle direttive europee: la classificazione “La Bella Spiaggia” punta sulla semplicità, basandosi sui dati delle Agenzie Regionali della Salute raccolti in quattro anni. Per figurare tra le spiagge “da evitare”, basta che meno del 70% dei prelievi batteriologici siano soddisfacenti… Un numero che parla immediatamente ai vacanzieri e alle famiglie in cerca di sicurezza per i loro bambini.
L’Europa utilizza invece calcoli percentili, molto tecnici, per stimare la concentrazione di enterococchi ed Escherichia coli. L’approccio bretone privilegia l’accesso diretto a un’informazione chiara, anche a costo di attirarsi le ire degli organismi ufficiali — cosa che non manca di accadere, come ha dimostrato la reazione dell’ARS Bretagna. Il dibattito scuote inoltre le passioni su tutte le spiagge bretone, e non solo su quelle strisce di sabbia dove si trovano le meduse.
Mappa della Francia: dove sono le spiagge meno raccomandabili?
Su 1 854 spiagge analizzate, il ritratto del 2025 fa paura. Se il 75% dei siti è ancora classificato “raccomandato” o “poco rischioso”, il calo è netto rispetto al 2024 (diminuzione di due punti). Nel dettaglio, 814 spiagge sono qualificate come “poco rischiose”, 364 come “sconsigliate” e 83 già catalogate “da evitare”. Queste cattive allieve si concentrano in diverse aree costiere, spesso vittime di infrastrutture obsolete o pressioni agricole locali.
La dinamica di queste mutate classificazioni è particolarmente preoccupante. Tra i movimenti più significativi: 181 spiagge “raccomandate” sono passate a “poco rischiose” e 83 sono scivolate verso il rosso. Tante brutte sorprese che, ahimè, complicheranno la scelta delle vostre prossime vacanze.
Polimiche senza fine: informazione o disinformazione?
La scelta di Acqua & Fiumi della Bretagna di lanciare allerta, talvolta rumorosamente, su punti critici del nostro litorale, continua a alimentare il dibattito pubblico. L’ARS Bretagna non nasconde il suo scetticismo, sostenendo che questa classificazione viola gli standard europei e offre solo un’istantanea, potenzialmente ingannevole, della reale qualità delle acque. Sì, ma… l’associazione aveva già vinto una battaglia legale contro l’ARS nel giugno 2023, obbligandola a rivedere il suo metodo di valutazione. Per Acqua & Fiumi, conta solo il diritto del pubblico a un’informazione trasparente, comprensibile e accessibile a tutti.
D’altronde, consultare le giuste classificazioni o navigare tra le mappe dettagliate (accessibili su labelleplage.fr) diventa essenziale, soprattutto se sognate di veleggiare verso orizzonti diversi attraversando la Manica in barca a vela o se preferite osservare Marte da spiagge lontane dall’inquinamento terrestre (preparate i vostri binocoli!).