IN BREVE
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Bordeaux, una città dinamica e impegnata in riforme ecologiche, è il teatro di un dibattito crescente sulle orientazioni del turismo. Tra l’ambizione di diventare la prima destinazione turistica sostenibile, ferventemente sostenuta da alcuni politici, e gli appelli a una decrescita riflessiva e necessaria, la tensione è palpabile. Questo articolo esplora le diverse visioni del turismo che si oppongono a Bordeaux, mettendo in luce le questioni sociali e ambientali ad esse legate.
Il quadro delle Università del turismo sostenibile
Lo scorso 5 novembre, presso il Palais des congrès di Bordeaux, diversi attori del settore si sono riuniti in occasione delle università del turismo sostenibile. Questo incontro ha registrato un’affluenza record, attirando più di 550 partecipanti, che vanno dalle aziende del viaggio alle associazioni ecologiche, passando per le collettività locali. L’evento, organizzato dalle agenzie di turismo di Bordeaux Métropole e dall’associazione Attori del turismo sostenibile, mirava a esaminare come applicare i principi dello sviluppo sostenibile nel settore del turismo.
Le visioni opposte del futuro del turismo
L’apertura dell’edizione 2024 è stata segnata da un confronto illuminante tra due visioni del turismo. Da un lato, Marina Ferrari, il ministro responsabile dell’Economia del turismo, presenta una visione ottimista, ponendo l’accento sullo sviluppo di un turismo sostenibile, capace di fare della Francia la prima destinazione di questo tipo al mondo. Di fronte alla minaccia delle catastrofi climatiche, sembra credere in un’evoluzione verso un turismo più consapevole della propria impronta ambientale.
In opposizione, Cyril Dion, un attivista ecologista riconosciuto, difende un approccio radicalmente diverso. Critica la logica della crescita, anche quando viene chiamata verde, e invoca una transizione verso una sobrietà che valorizzi la condivisione degli spazi con la natura. Per lui, la semplice riduzione delle pressioni esercitate sull’ambiente non basta più; è necessario ripensare in profondità il nostro rapporto con il turismo e la natura.
I principi del turismo sostenibile
Al centro della strategia di Marina Ferrari si trovano concetti come il turismo lento, il turismo in bicicletta e l’enoturismo. Il turismo lento invita a prendere tempo per apprezzare le ricchezze naturali e culturali delle destinazioni. Il turismo in bicicletta, d’altro canto, dimostra che coloro che percorrono le strade in bicicletta spendono in media 68 euro al giorno sul territorio, attestando così l’impatto positivo di queste pratiche sull’economia locale. Inoltre, l’enoturismo è messo in evidenza come un modo per promuovere uno stile di vita in armonia con i paesaggi vinicoli di Bordeaux.
Le sfide del turismo di decrescita
Cyril Dion, dal canto suo, propone una visione alternativa, qualificando il suo approccio come “turismo da pigrone”. Propugna un ritorno a vacanze semplici, favorendo un impegno più profondo verso la natura e una disconnessione dalla sovraconsumo. Per lui, la vera ricchezza risiede nella qualità delle esperienze vissute e nelle interazioni con gli ecosistemi. La sua famosa citazione di Hubert Reeves illustra perfettamente il suo pensiero: «Parlare di sviluppo sostenibile è come essere su un treno che corre verso un muro a 300 km all’ora…» Questa metafora sottolinea l’urgenza di agire oltre le semplici misure di sviluppo sostenibile.
Verso un nuovo modello di turismo a Bordeaux
In quest’ottica, si stanno attuando iniziative locali. I partecipanti all’edizione delle Università del turismo sostenibile hanno l’opportunità di scoprire progetti concreti, come quelli del Médoc e del bacin d’Arcachon, che si adattano alle sfide climatiche preservando al contempo un turismo rispettoso dell’ambiente. Queste esperienze mirano non solo a condividere ritorni di esperienza ma anche a costruire un modello di turismo in grado di unire protezione ambientale e sviluppo economico.
Così, Bordeaux si trova a un crocevia essenziale del suo sviluppo turistico, dove i confronti tra il desiderio di crescita sostenibile e i principi di sobrietà offrono una ricchezza di idee da esplorare. Questo dibattito, lontano da essere un semplice scontro, potrebbe essere l’occasione per reali progressi verso un turismo rispettoso degli individui e della natura.