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La giustizia marsigliese ha recentemente emesso un verdetto atteso nel caso della frode ai viaggi guidata dalla presidente dell’associazione Grand Cœur. Fatima A, a capo di questa organizzazione, è stata condannata a due anni di carcere con sospensione della pena per abuso di fiducia nei confronti di diverse decine di famiglie marsigliesi. Tra il 2022 e il 2023, queste ultime avevano sottoscritto soggiorni turistici attraenti, improvvisamente annullati dalla responsabile all’ultimo momento. Oltre alla pena detentiva, dovrà rimborsare oltre 100.000 euro alle vittime e è colpita da ineligibilità oltre che dall’interdizione alla gestione di un’associazione per cinque anni.
Una truffa ai danni di famiglie modeste
Il caso della frodo ai viaggi a Marsiglia ha colpito in pieno famiglie principalmente provenienti dal quartiere di Bégude Sud, nel 13° arrondissement. Attirate da tariffe imbattibili, si erano iscritte, tramite l’associazione Grand Cœur, a crociere, soggiorni in campeggi spagnoli, o ancora a viaggi verso destinazioni da sogno come Disneyland, New York, Bali o Zanzibar. Ma, mentre tutto sembrava pronto per la partenza, la presidente annullava sistematicamente i viaggi, citando motivi fuorvianti.
Questa situazione non è senza ricordare altre annunci o consigli per evitare brutte sorprese durante la preparazione di un viaggio. Tuttavia, nonostante tutte le verifiche anticipate, queste famiglie hanno visto tradita la loro fiducia.
Una pena più severa delle richieste
Durante l’udienza del mese di aprile, la procura aveva chiesto diciotto mesi di carcere con sospensione della pena contro la quarantenne. Tuttavia, il tribunale penale ha scelto di andare oltre, condannando infine Fatima A a due anni di carcere con sospensione della pena. Una pena che evidenzia la gravità degli atti commessi e la necessità di proteggere le persone vulnerabili da questo tipo di abusi, un flagello sempre più comune nelle reti associative o durante le offerte di viaggi di gruppo a prezzi stracciati.
Soddisfazione tra le 34 parti civili, privati dai redditi modesti, che hanno ottenuto giustizia e che riceveranno un risarcimento per il danno subito. Oltre alla sanzione penale, il tribunale ha emesso una ingiunzione di rimborso che copre il danno materiale (54.285 euro), morale (28.480 euro) e le spese legali (23.490 euro), portando l’importo totale a oltre 100.000 euro.
Gravi conseguenze per la responsabile
Oltre alla pena detentiva con sospensione, è messa in discussione tutta l’attività associativa della condannata. Fatima A è colpita dall’interdizione di gestire un’associazione o di far parte di un direttivo per cinque anni, oltre a essere ineleggibile per lo stesso periodo. Questa sanzione mira a prevenire il rischio di recidiva e a proteggere il tessuto associativo locale, spesso basato sulla fiducia.
Nel frattempo, sua figlia, che era stata nominata tesoriera senza esserne informata, è stata assolta, il tribunale riconoscendo la sua assenza di coinvolgimento nella gestione fraudolenta dei viaggi.
L’importanza della vigilanza per i viaggiatori
Questo articolo mette in luce la necessità per i consumatori di essere particolarmente vigilanti durante l’acquisto di servizi turistici, anche tramite enti a vocazione sociale o associativa. Esistono molti consigli e precauzioni per evitare le frodi, come ricordato in questo articolo su l’uso delle nuove tecnologie nel settore dei viaggi o le precauzioni da prendere con i mezzi di pagamento all’estero.
Questo tipo di frode si intreccia con altre forme di pericoli per i viaggiatori, dall’allerta sui rischi di rapimento in alcune destinazioni fino a problematiche di divieti di viaggio imposti da autorità internazionali. La vigilanza rimane quindi il miglior scudo contro questi rischi.