Visitare l’isola di Montecristo: una ricerca ardua di fronte all’aumento delle richieste

Al largo della Toscana si nasconde un tesoro naturale, affascinante e inaccessibile: l’isola di Montecristo. Rendota mitica dal romanzo di Alexandre Dumas e scrupolosamente protetta dall’Italia, quest’isola rocciosa suscita tutte le brame. Tuttavia, solo i più pazienti – e fortunati – potranno un giorno calcare i suoi sentieri scoscesi, tanto che le richieste esplodono e l’accesso rimane una ricerca quasi epica dove la pazienza è la chiave più preziosa.

L’isola di Montecristo, perduta nel cuore del mar Tirreno, è uno dei gioielli più segreti della Toscana. Conosciuta per la sua storia leggendaria e immortalata da Alexandre Dumas, quest’isola affascina più che mai viaggiatori e appassionati di natura. Tuttavia, visitarla è un vero e proprio percorso a ostacoli: tra spazi di visita ultra-limitati, protezione ambientale rigorosa e anni di attesa per sperare di mettere piede su questo territorio selvaggio, visitare Montecristo diventa una vera ricerca in cui solo i più perseveranti vengono premiati.

Un scrigno naturale sotto alta protezione

Emerge come una fortezza di granito su 10 km², l’isola di Montecristo fa parte dell’arcipelago toscano e conserva un patrimonio naturale assolutamente unico. Dal 1971, troneggia orgogliosamente sotto il titolo di « riserva naturale statale », affiancata dal prezioso status di « riserva della biosfera » e di santuario per i mammiferi marini. Diciamo pure che non si entra a Montecristo come in un parco divertimenti. L’isola è ermeticamente protetta, accessibile solo da una minuscola caletta, la Cala Maestra, unico punto d’accesso per le rare imbarcazioni autorizzate a mettere piede lì.

Leggende e tesori: il mito di Montecristo

Famosa in tutto il mondo grazie al romanzo di Alexandre Dumas, che colloca qui il leggendario tesoro dell’abate Faria, Montecristo è avvolta nel mistero. Ma la finzione incontra la realtà: la magia dei luoghi non è solo letteraria, è palpabile su ogni roccia, in ogni grotta. Secondo la leggenda locale, fu San Mamiliano che, dopo essere fuggito dalla schiavitù, trovò rifugio qui e battezzò l’isola « Mons Christi », dando così il suo nome attuale. Si racconta persino che il santo affrontò un drago alato, il cui sangue fece sorgere una fonte d’acqua pura… Il che stimola l’immaginazione di tutti coloro che sognano di camminare sui suoi sentieri.

Una biodiversità preservata… e controllata in modo rigoroso

In mancanza di un tesoro da scavare, il visitatore scopre un « bottino » ben vivo: centinaia di capre selvatiche, mufloni, serpenti e una ricca avifauna. Tutto intorno, un acquario naturale eccezionale, anch’esso protetto, rende ogni tentativo di avvicinamento non autorizzato impossibile. L’isola ospita solitamente solo scienziati e due guardiani residenti, che vivono nell’unica villa costruita nel XIX secolo da un eccentrico lord inglese. Sulla terra ferme, telecamere vigilano su ogni caletta, pronte a catturare il minimo intruso. Raccogliere un sasso o tuffarsi in acqua è vietato; qui ogni atto lascia una traccia, dunque la discrezione è d’obbligo.

Riserve, quote e pazienza estrema

Raggiungere Montecristo
, significa accettare un vero test di pazienza. Con soli 1725 visitatori ammessi all’anno, ci vogliono in media tre anni di attesa per ottenere il prezioso pass. I posti si prenotano tra il 1 marzo e il 15 aprile, e poi dal 15 maggio al 31 ottobre. Pausa assoluta nel cuore della primavera, quando la fauna migratoria ha bisogno di tranquillità. Una ventina di partenza sono proposte da Piombino passando per l’isola d’Elba, e due da Porto Santo Stefano via Giglio Porto. Le escursioni, limitate a gruppi di 75 persone, costano circa 140 euro a testa, includendo il tragitto e la guida da parte di ranger forestali vestiti come avventurieri.

La sfida fisica e la rarità: un’avventura riservata ai più tenaci

Una volta sbarcati, sarà necessario scambiare le infradito con vere scarpe da trekking. L’isola sollecita le gambe sportive con quattro sentieri principali che portano a quote che sfiorano i 600 metri di altitudine – il percorso più impegnativo richiede 3h30 di camminata e un dislivello di oltre 460 metri. Non sorprende che si registrino venti volte più richieste che posti disponibili! Gli slot sono così ambiti che ogni visita è vissuta come un evento raro, un’avventura unica. Venire a Montecristo è concedersi il lusso supremo della natura selvaggia, ma solo se si ha pazienza… e fiato!

Aventurier Globetrotteur
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